Desireless




Viaggiare, viaggiare
Per sempre

Dalle nuvole alle paludi

Dai venti spagnoli alla pioggia equatoriale
Viaggiare, viaggiare
Volare alto
Sopra le capitali
Le idee letali
Osservano l’oceano
Viaggiare, viaggiare
Oltre la notte e il giorno
Viaggiare
Nello straordinario spazio dell’amore
Viaggiare, viaggiare
Sulle acque sacre di un fiume indiano
Viaggiare
E non tornare mai indietro

[Voyage Voyage, 1986 
Desireless
(all rights reserved)]



Così addita Claudie Fritsch-Mentrop (aka Desireless) nell' '86 nella celebre Voyage Voyage (all rights reserved). Esperienze irripetibili, che non smetteresti mai di ricordare e voler rivivere, almeno per una volta. Non posso che provare l’emozione di vivere occasioni di questo tipo, o, almeno per ora, di semplicemente sognarle ad occhi aperti. D’altronde, le esperienze dell' Arte Sublime '800esca (Turner e l'Italia, 2008-2009, Palazzo dei Diamanti, Ferrara) da una parte e dell' Arte '600 e '900esca messe a confronto (Caravaggio Bacon, 2009-2010, Galleria Borghese, Roma) dall’altra, due mostre così diverse, non due, ma tre generi di Arte Visiva così eterogenei l'uno dall’altro (non per questo motivo meno coinvolgenti), si denotano entrambi gli eventi come emblematici e come materia d’analisi davvero soddisfacenti. Sfortunatamente non dispongo di vasto materiale fotografico a riguardo. Posso solo usufruire di materiale cartaceo attinente le rispettive mostre artistiche.


TURNER E L’ITALIA (16 novembre 2008 - 22 febbraio 2009)
Ferrara , Palazzo dei Diamanti

- La mostra -
Sarà dedicata al grande pittore romantico Joseph Mallord William Turner e al suo rapporto con l’Italia la mostra che Ferrara Arte organizzerà a Palazzo dei Diamanti nell’autunno del 2008.
Artefice di una autentica rivoluzione pittorica, Turner superò i limiti della raffigurazione prospettica per restituire gli aspetti più segreti del sublime spettacolo della natura. Egli creò uno spazio del tutto nuovo, intriso di luce e di colore, che aprì la strada alle correnti moderne di fine Ottocento.
Nella formazione della sua poetica l’Italia ha avuto un ruolo fondamentale. Il pittore inglese fu infatti profondamente affascinato dal nostro paese e dalla sua tradizione artistica tanto che, durante tutta la sua vita, non smise mai di studiare le opere dei maestri antichi e moderni e si recò in Italia molte volte trovandovi l’ispirazione per alcuni dei suoi più celebri capolavori.
Per comprendere a fondo l’importanza del rapporto che legò Turner al nostro paese, Ferrara Arte, in collaborazione con la National Gallery of Scotland di Edimburgo, organizza una mostra che, per la prima volta in maniera esaustiva, affronta questo nodo cruciale nella produzione del grande artista. Un’ampia selezione di olii, acquerelli, disegni, incisioni e taccuini, provenienti da importanti musei e collezioni di tutto il mondo, ripercorre l’intero arco della carriera di Turner, dai quadri giovanili fino agli straordinari capolavori dell’ultimo periodo, ricostruendo i suoi viaggi e spostamenti nella nostra penisola.
Ad accogliere il visitatore sono olii e acquerelli che ritraggono “sublimi” scenari montuosi della Gran Bretagna e fresche vedute di paesaggi italiani dipinti dal giovane artista prima di recarsi in Italia. Queste opere mostrano come egli fosse attento a cogliere la lezione dei maestri del passato e, ad un tempo, guardasse la pittura di paesaggio inglese contemporanea di Robert Cozens e Richard Wilson.
Il percorso prosegue con una serie di quadri e opere su carta in cui Turner trascrive magistralmente le emozioni provate lungo il cammino che nel 1802, attraverso la Francia prima e le Alpi poi, lo porta per la prima volta in Italia.
Una volta tornato in patria, è lo studio delle opere dei grandi maestri conservate a Londra a permettere al giovane artista di mantenere vivo il ricordo delle vedute italiane. I paesaggi classici, in particolare quelli di Claude Lorrain, attraggono la sua attenzione e gli ispirano un gruppo di dipinti caratterizzati da una calda e morbida luminosità.
Nel 1819 Turner visita l’Italia per la seconda volta e soggiorna a Venezia, Roma e Napoli. Questo secondo e più approfondito incontro con il nostro paese segna l’immaginazione dell’artista e imprime una svolta decisiva al suo stile. Dall’esperienza di questo viaggio nascono gli splendidi acquerelli che raccontano la traversata delle Alpi ma anche alcune spettacolari e maestose vedute di Roma dalle quali traspare l’emozione provata dall’artista di fronte alle bellezze della città eterna.
Anche quando negli anni Venti si dedica al paesaggio inglese, Turner dà vita ad opere pervase dalle atmosfere respirate in Italia. L’artista, infatti, attinge spesso ai ricordi e agli schizzi eseguiti durante l’ultimo viaggio per comporre in atelier i suoi dipinti e per realizzare gli acquerelli destinati all’edizione del pregiato volume di Samuel Rogers, Italy.
Turner torna in Italia nel 1828-29 e soggiorna soprattutto a Roma. È un periodo fecondo per l’artista che realizza alcune delle più ambiziose creazioni della maturità: grandi e scenografiche vedute realizzate in punta di pennello, ma anche originali olii in cui l’artista dà vita a composizioni dai tratti pittorici quasi “astratti”, veri e propri studi sulla luce e sul colore che preannunciano i futuri sviluppi della sua maniera.
La mostra si chiude con due spettacolari sezioni dedicate agli ultimi anni del maestro quando il suo stile raggiunge esiti di una sorprendente modernità. Si tratta delle vedute veneziane e dei maestosi paesaggi immateriali che caratterizzano l’ultima, radicale fase della sua pittura.
L’impatto che l’arte, l’architettura e soprattutto la luce di Venezia hanno su di lui, plasma in maniera decisiva l’arte di Turner. Venezia ispira alcuni dei suoi più straordinari dipinti e acquerelli, vedute in cui i confini tra acqua, aria e terra si annullano e il paesaggio lagunare è dissolto in liriche sinfonie di luce e colore.
L’esperienza veneziana segna per l’artista un punto di non ritorno. L’aspetto narrativo affiora quasi esclusivamente dai titoli delle opere che spesso richiamano ancora i soggetti italiani. Nei paesaggi degli ultimi anni, più che al mondo sensibile Turner sembra ora rivolgere il proprio sguardo all’universo interiore, un territorio immateriale che non conosce limiti. A chiudere il percorso di mostra sono proprio queste opere meravigliose e commoventi in cui «l’immagine si isola o si diffonde in un cosmo di profondità sconfinata, non misurabile».

Informazioni
Mostra a cura di James Hamilton, organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con la National Gallery of Scotland di Edimburgo.(Fonte: http://www.studioesseci.net/mostra.php?IDmostra=380 )


CARAVAGGIO BACON (2 Ottobre 2009 - 24 Gennaio 2010)
Roma, Galleria Borghese

- La mostra -
Caravaggio Bacon Ã¨ la quarta del programma “Dieci grandi mostre alla Galleria Borghese” e costituisce una proposta inedita, che affianca per la prima volta i due artisti.
Non è un’esposizione sulla storia dell’arte, ma l’invito a compiere un'esperienza estetica.
Bacon conosceva e amava i maestri del passato.
Fu ossessionato dal Ritratto di papa Innocenzo X di Velázquez, da Michelangelo e Rembrandt. Osservatore geniale, larte antica non influisce direttamente sulla sua pittura ma si insinua nella sua coscienza critica, nella sua personalità.

Lionello Venturi affermava che “il solo modo per comprendere l'arte antica è quello di farla partecipare alla vita artistica nostra”. Accogliere Bacon e Caravaggio fianco a fianco significa costruire un tessuto di potenziali rimandi estetici, di relative suggestioni, significa allestire uno spettacolo espositivo profondamente vitale, che può sfuggire al controllo della scienza storico-artistica e avviarsi lungo percorsi imprevedibili e sorprendenti, attivarsi diversamente davanti a ciascuno spettatore.

Caravaggio Bacon is the fourth of the “Ten Great Exhibitions at the Galleria Borghese series and constitutes an unprecedented event, which juxtaposes the two artists for the first time. 
This is not an exhibition on art history, but an invitation to an aesthetic experience.

Bacon knew and loved the masters of the past. 
He was obsessed by Velázquez’s Portrait of Pope Innocent X, by Michelangelo and Rembrandt. 
He was a brilliant observer, but the art of  the past did not directly infuence his painting. It rather worked its way in to his critical conscience, his personality.

Lionello Venturi maintained that “the only way to understand old art is to make it participate in our 
own artistic life”. 
To host Bacon and Caravaggio side by side means weaving a web of potential aesthetic cross-references and related impressions.

lt means mounting an exhibition that is a profoundly dynamic performance, which can elude the control of  art-historical scholarship and set o along unforeseen and surprising paths: in other words, which can perform di erently in ont of  each spectator.

La mostra Caravaggio Bacon ospita il dipinto Studio per il ritratto di papa lnnocenzo X di Bacon,
ispirato allopera di Diego Velázquez Ritratto di Papa lnnocenzo X.
L’impareggiabile capolavoro è conservato presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma,
una delle più importanti collezioni al mondo ancora di proprietà privata.

Spero con tutto il cuore di poter tornare in luoghi come questi, un giorno o l’altro, ma soprattutto il mio più intimo desiderio è portare a compimento gli studi Universitari e poter al più presto coronare il sogno di partire per un nuovo viaggio, alla ricerca di nuovi orizzonti, all’insegna della scoperta e dell’idea di meraviglia e stupore che il mondo provoca e suscita in qualsivoglia essere umano.{fullWidth}

Costanza Tarabella

Student, then passionate photographer, I just decided beginning portraiting instant fading and broken silence. I don't manage any photographic business nor particular portfolio, even if guys told me whenever I have to work it out with it. I don't guess so.

Posta un commento

Thanks for your kind appreciation

Nuova Vecchia

Modulo di contatto